CHANCHA VIA CIRCUITO
Nell'orizzonte del suono latinoamericano contemporaneo, il corpo celeste di Chancha Vía Circuito ha sempre brillato di luce propria. Una luce che, fin dai suoi esordi, nel lontano 2005, ha abitato diverse galassie musicali, unendo culture, generi, generazioni e, soprattutto, aprendo una nuova danza, dove la musica tradizionale sudamericana, la musica elettronica sperimentale e gli spazi di riflessione vanno di pari passo, essendo un pioniere che ha aperto la strada a una nuova musica intesa, allo stesso tempo, come autoctona e d'avanguardia. In "La Estrella", il quinto LP di Pedro Canale - Chancha Vía Circuito e il terzo album completo che ha pubblicato per l'etichetta newyorkese Wonderwheel Recordings, illumina una costellazione sonora in cui convivono due tradizioni, quelle che meglio hanno definito il lavoro del produttore e artista argentino nel suo lavoro e nelle sue performance dal vivo: brani strumentali che, attraverso la sperimentazione, riescono a decostruire sia la musica tradizionale che il beat del futuro; e un'idea di "formato canzone" che apre alla canzone folktronica un universo sia melodico che sperimentale. Vi troviamo brani strumentali come "La rosa china", in cui recupera lo spirito iniziale del progetto, tanto vicino alla cumbia digitale psichedelica quanto alla jungle dance; "Vedanta", un pezzo esuberante che gioca con l'oscurità del basso e la luminosità degli strumenti a fiato e a chiave; "Dandeleon", che sembra un pezzo meditativo che serpeggia tra ritmi e tessiture; o "Monolina", una sorta di folk dub che prende il ritmo da dietro, quasi come una base hip-hop psichedelica.

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